Storia dell'edificio

Oggi ciò che rimane dell’originario insediamento denominato “Mas de Sabe” è l’antico fienile che domina un’ampia area prativa in un contesto di grande valore naturale e paesaggistico, all’interno del sito Dolomiti UNESCO. Il primo documento storico che dà notizia del Mas de Sabe risale al 1471 e fornisce la prima traccia sul nome da cui deriva il maso, la famiglia “Di Sabbe” abitante a Zoldo. Nel corso dei secoli l’edificio è stato adibito a differenti funzioni, da quella originaria di fienile ha assunto il ruolo di stalla per l’allevamento del bestiame (nel corso di tutto l’800) e poi di luogo pubblico di ritrovo (e sala da ballo) nei primi anni del ‘900. Dopo il 1960 l’abbandono dell’attività agricola ha causato un progressivo deterioramento dell’edificio e il rischio di crollo per il fabbricato. Il degrado non ha però privato l’edificio del suo ruolo di luogo identitario per la popolazione locale, come mostrano le attività di aggregazione sociale nel corso di manifestazioni e mostre organizzate ancora pochi anni fa.

L’intervento previsto

L’intervento previsto dal progetto si concentra sui percorsi che congiungono il Mas de Sabe al sistema dei sentieri, agli insediamenti e al paesaggio circostante, attraverso due azioni:

– Il rispristino della strada storica che collega il Mas de Sabe al nucleo abitativo di Iral, un percorso di alto valore storico costeggiato da muri in pietra a secco, che oggi è in stato di degrado e non più percorribile

– La tabellazione di un percorso di visita che colleghi il Mas de Sabe agli altri nuclei storici vicini nella Val Zoldana (Iral, Costa, Brusadaz e Coi) andando a costituire una “Via dell’Architettura Zoldana”.